Il Mediatore Linguistico nel 2013
Cosa significa TRADUZIONE SIMULTANEA ai nostri giorni?
Nella rappresentazione contemporanea della figura traduttiva, è stata fortemente voluta (anche dagli organi istituzionali con la creazione di cattedre universitarie apposite) l’introduzione della codifica di mediatore. Con questo appellativo la figura professionale può differenziarsi sia in mediatore culturale sia in mediatore linguistico. Proprio quest’ultimo caso rappresenta il talento traduttivo linguistico. La problematica base risiede già nell’etimologia delle due diverse parole, infatti traduttore determina un pensiero vicino alla matematica trasposizione di due testi, una traslazione scientifica e precisa di un complesso sintattico ad un altro, senza perdita di senso o di strutture semantiche. Ciò in realtà è stato più volte smentito e valutato come poco realistico, mettendo in dubbio il processo traduttivo come un semplice input – output. Al contrario una mediazione è la via che l’uomo ha percorso fin dalla nascita dei linguaggi, cioè il trasporto e l’adeguamento di un messaggio segnico da un contesto ad un altro, da un codice all’altro, da un paradigma all’altro. Lo stesso schema linguistico di Roman Jakobson prevede una minima parte delle diverse caratterizzazioni che negli ultimi 60 anni sono state prese in causa per la buona riuscita di un processo traduttivo.
La traduzione è un’attività che comprende l’interpretazione del significato di un testo (“di origine” o “di partenza”) e la successiva produzione di un nuovo testo, equivalente a quello di origine, in un’altra lingua (lingua “di destinazione” o “di arrivo”). Il termine “traduzione” tuttavia non indica solamente l’atto del tradurre, ma anche il testo tradotto, risultante da questa attività ; per questi motivi, spesso alcuni studiosi e teorici hanno preferito evitare l’ambiguità usando un termine diverso e più specifico: ad esempio, il sostantivo “il tradurre” (Henri Meschonnic) oppure le locuzioni “attività traducente” (activité traduisante), “operazione traducente” (opération traduisante) (Georges Mounin) o altre ancora.